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“Solidarietà al collega brutalmente aggredito ieri pomeriggio nel parcheggio dell’Ospedale Moscati di Taranto. È inaccettabile che un medico non sia al sicuro sul posto di lavoro. Vicinanza anche al Presidente dell’Ordine Cosimo Nume e a tutto il Direttivo”.
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, dopo aver appreso la notizia: un otorinolaringoiatra è stato oggetto di un agguato alla fine del turno di lavoro. Secondo una prima ricostruzione fatta dallo stesso professionista, gli aggressori dopo averlo investito posteriormente con un’auto, lo hanno ferito ripetutamente sul cranio con oggetti contundenti e sono poi fuggiti a bordo della stessa auto, forzando l’uscita dell’ospedale ad alta velocità. Lo specialista ha riportato una frattura scomposta delle ossa nasali, per la quale sarà sottoposto a intervento chirurgico.
“Ci auguriamo che gli aggressori siano identificati – continua Anelli – e puniti. La legge prevede un’aggravante per chi compie violenza verso un medico nell’esercizio delle sue funzioni: l’auspicio è che sia pienamente applicata su tutto il territorio nazionale. Allo stesso modo vanno messe in atto misure organizzative per rendere sicuri i luoghi di lavoro, i pronto soccorso, gli ospedali, le postazioni di guardia medica”.
“Quella che sta avvenendo in Puglia, così come in molte altre Regioni, è un’escalation di violenza inaudita – conclude Anelli – e tanto più ingrata quando colpisce i professionisti della Salute. I medici, il personale sanitario, con il loro lavoro colmano le falle, e tengono in piedi i servizi sanitari: non devono scontare la rabbia e l’aggressività dei pazienti. La Puglia è terra dove già in passato la violenza contro i medici si è espressa in maniera brutale, con l’uccisione di due colleghe, Paola Labriola ed Eleonora Cantamessa: a maggior ragione questi episodi, che dimostrano una recrudescenza del fenomeno, non vanno sottovalutati né trascurati. Ci appelliamo a Presidente Michele Emiliano e all’assessore alla Sanità Rocco Palese perché alle doverose manifestazioni di solidarietà seguano misure concrete, utili a prevenire e reprimere la violenza contro gli operatori sanitari”.