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Cresce, seppur lentamente, la consapevolezza della popolazione rispetto ai temi che riguardano la sfera della salute dell’apparato respiratorio, in particolare sull’importanza della prevenzione e dei campanelli d’allarme. Tuttavia, le zone d’ombra non mancano e i pazienti e le pazienti che convivono con un tumore del polmone rivendicano una maggiore informazione sulla malattia e sul percorso di cura e più attenzione agli aspetti della vita quotidiana come la riabilitazione dopo l’intervento chirurgico e il supporto psicologico, oltre ad un maggior contatto con il medico curante e una più stretta collaborazione tra gli operatori sanitari dell’ospedale e del territorio. Ritenuta soddisfacente l’informazione ricevuta dallo specialista sulle terapie da adottare, mentre c’è ancora da lavorare per favorire sul territorio nazionale un più ampio accesso ai test genetici offerti a poco più di 1 paziente su 2. È quanto emerge dall’indagine conoscitiva sul tumore del polmone condotta nell’ambito dell’iniziativa “In Contatto”, promossa dalle 45 Associazioni del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, che ha voluto indagare le esperienze e le esigenze dei pazienti e delle pazienti durante il percorso di cura per portare all’attenzione delle Istituzioni eventuali disagi, bisogni non soddisfatti e proposte per trovare soluzioni adeguate. I dati dell’indagine sono stati presentati ieri durante una diretta Facebook, il più recente di una serie di incontri sul web nell’ambito del progetto “In Contatto”, che ha avuto come focus proprio il tumore del polmone.