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di Massimiliano Cavaleri
L’adesione agli screening mammografici al Sud sfiora il 60% mentre al Nord raggiunge l’80%: l’Humanitas di Catania accende i riflettori in occasione di ottobre, mese della prevenzione senologica, con una mostra che vede protagoniste cento donne colpite dal cancro con le loro storie. Persone che con coraggio e voglia di rinascita hanno partecipato alla sesta edizione di “Sorrisi in rosa”: appuntamento promosso dall’Istituto clinico catanese insieme con l’associazione di pazienti “Il filo della vita” per lanciare un messaggio intriso di significato. quello che la prevenzione oggi può salvare la vita, attraverso un’esposizione fotografico-narrativa. Volti avvolti nelle iconiche sciarpe rosa, simbolo di vicinanza e rete, con comune denominatore la forza di combattere coi sorrisi immortalati dalla fotografa Luisa Morniroli e raccontati dalla scrittrice Cristina Barberis Negra. Testimonial del progetto la giornalista Diletta Leotta: “Spero che la mia voce possa essere un significativo monito – ha detto la conduttrice televisiva, ospite di Fondazione Humanitas per la Ricerca e di Rinascente Catania – anche per le tante ragazze che vanno educate e sensibilizzate su questi temi”. Alla conferenza di presentazione, nel salone Beauty della Rinascente e all’inaugurazione della mostra, nell’auditorium dell’ospedale a Misterbianco, hanno partecipato numerosi esperti per raccontare un futuro fatto di speranza grazie al lavoro dei ricercatori impegnati nel migliorare i metodi di diagnosi e cura delle patologie femminili. “In Sicilia dobbiamo ancora raggiungere un livello ottimale per quanto riguarda le visite e le mammografie, cioè la prevenzione secondaria – ha spiegato Francesco Caruso, direttore Dipartimento Oncologico e responsabile Breast Unit dell’Humanitas catanese – è ormai risaputo che la diagnosi precoce consente una sopravvivenza dell’80%. Con circa 60mila nuovi casi all’anno, il tumore della mammella si conferma la neoplasia più frequente a tutte le età; dunque vogliamo sensibilizzare le giovani a partire dai 30 anni a sottoporsi a una visita senologica annuale e ad un’ecografia mammaria indipendentemente dalla familiarità”.
Nel 2020 oltre 3300 le donne ricoverate in Sicilia con necessità d’intervento: “L’Humanitas catanese è front runner nella nostra Regione per quanto riguarda il cancro alla mammella perché trattiamo il numero maggiore di casi – ha dichiarato il Alessandro Repici, direttore scientifico dell’istituto clinico – siamo impegnati in attività di ricerca ad alto impatto tecnologico, in collaborazione con centri nazionali e internazionali. Ad esempio, abbiamo condotto i primi studi di Molecular Pathology e Precision Medicine sull’isola e attuato percorsi terapeutici fortemente innovativi, già sperimentati con successo in Usa. Il tumore al seno è molto complicato, ha una trasformazione di cellule tumorali difficile e veloce, dunque serve una medicina personalizzata. Non curiamo le persone allo stesso modo, analizziamo le caratteristiche genetiche di ogni donna e la tipologia di cancro”. Sul fronte pazienti la delicata missione dell’associazione “Il filo della vita”, presieduta da Enza Marchica: “Purtroppo i numeri registrati nel Meridione indicano che la strada è ancora lunga quindi iniziative come Sorrisi in Rosa diventano momenti fondamentali per raggiungere più donne e comunicare all’universo femminile l’importanza della prevenzione, dell’azione tempestiva e dell’ascolto del corpo”.