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Un particolare dispositivo potrà in futuro restituire la vista ai non vedenti

Un particolare dispositivo potrà in futuro restituire la vista ai non vedenti

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Uno speciale elettrodo inserito all’interno del nervo ottico che lo stimola inviando informazioni visive direttamente al cervello senza passare per l’occhio, potrebbe in futuro restituire la vista ai non vedenti.

Il dispositivo sviluppato tra Italia e Svizzera, nato dalla collaborazione tra Politecnico di Losanna e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è stato testato con successo sui conigli. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Biomedical Engineering, potrebbero portare presto a una sperimentazione sull’uomo.

“Da un punto di vista puramente tecnologico, potremmo iniziare i test clinici anche domani”, spiega Diego Ghezzi dell’Epfl. Attualmente l’elettrodo OpticSeline sperimentato sui conigli è formato da un fascio di 12 sottilissimi elettrodi, ma nella versione destinata all’uomo ne potrebbe contenere anche fino a 60: un numero ancora troppo limitato per restituire completamente la vista, ma sufficiente a fornire un valido aiuto nello svolgimento delle attività di tutti i giorni.

La stimolazione intraneurale può essere una valida soluzione per molti dispositivi neuroprostetici mirati al recupero della funzione sensoriale e motoria, ha sottolineato Silvestro Micera che nella Scuola Sant’Anna già utilizza questa particolare tecnologia nelle mani artificiali destinate alle persone amputate.