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a cura di Vittorio Nicita Mauro
L’uomo malato, pressato dal dolore, dalla paura, dall’istinto di conservazione ed oggi ancor più dalla preoccupazione pratica dell’attività interrotta, si rivolge al medico come ad un salvatore e chiede aiuto con tutte le sue forze. Il medico deve svolgere la sua opera di soccorso facendo appello alla propria educazione etica e tecnica, al proprio spirito di sacrificio e di carità. I rapporti tra medico ed ammalato, per essere efficienti, debbono essere rapporti umani nel senso più compiuto del termine: poiché, se purtroppo non sempre noi riusciamo a guarire, possiamo però sempre consolare e lenire la sofferenza dei nostri simili.
Domenico Campanacci, clinico medico,1898-1986