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Attraverso questo innovativo trattamento sperimentale i topi di laboratorio paralizzati hanno ripreso a camminare quattro settimane dopo l’iniezione di un nuovo trattamento. La ricerca, recentemente pubblicata si Science (https://www.science.org/doi/10.1126/science.abh3602?adobe_mc=MCMID%3D40591136138492369430003913525982526301%7CMCORGID%3D242B6472541199F70A4C98A6%2540AdobeOrg%7CTS%3D1659596090&_ga=2.174976354.1388116111.1659508908-1502250769.1656064734), sembra offrire una speranza a migliaia di persone che ogni anno sono paralizzate a causa di gravi lesioni del midollo spinale. Con la possibilità di varie applicazioni anche nel campo delle malattie neurogenerative che colpiscono il sistema nervoso, come l’Alzheimer o l’ictus”.
Il sistema nervoso centrale del nostro corpo non ha alcuna capacità significativa di ripararsi dopo un infortunio o dopo l’insorgenza di una malattia degenerativa.
Nello studio sono stati utilizzati fasci di raggi X ultraluminosi per studiare la struttura delle molecole ingegnerizzate e il modo in cui si comportavano insieme in una soluzione.
Iniettate come un liquido, le molecole si sono unite in una soluzione per formare minuscole strutture di fibre (chiamate nanofibre) che circondavano il midollo spinale. I ricercatori hanno scoperto che il movimento delle molecole all’interno delle nanofibre potrebbe essere controllato modificando la loro struttura chimica. Si è scoperto che le molecole che si muovevano di più – “danzavano” di più – avevano maggiori probabilità di segnalare le cellule tramite proteine chiamate recettori, risultando in un trattamento più efficace.