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Secondo uno studio condotto in Inghilterra e pubblicata da Jama, un sano stile di vita con una buona alimentazione e un regolare esercizio fisico, può aiutare le persone con una suscettibilità genetica elevata alla demenza a controbilanciare il rischio di svilupparla. Osservando quasi 200 mila over 60, in coloro che erano a rischio genetico di demenza ma avevano uno stile di vita sano, l’incidenza della patologia si è ridotta del 32%. I soggetti con un alto rischio genetico e uno stile di vita non sano presentavano quasi il triplo delle probabilità di sviluppare demenza rispetto a quelli con uno scarso rischio genetico e uno stile di vita sano.
Elzbieta Kuzma, ricercatrice presso l’Università di Exeter in Inghilterra che ha co-condotto lo studio ha affermato come gli studi condotti dimostrano risultati entusiasmanti perché è possibile agire per cercare di compensare il rischio genetico di demenza.
Un team di ricercatori dell’Università di Exter, in inghilterra, guidato da Elzbieta Kuzma, ha analizzato i dati relativi a quasi 197.000 adulti di origine europea che avevano minimo 60 anni. Ne sono emersi 1.769 casi di demenza durante un periodo di follow-up di otto anni. Questi casi sono stati classificati a seconda del rischio di demenza: alto, medio e basso. Per valutare lo stile di vita, i ricercatori hanno analizzato l’alimentazione, l’attività fisica, il fumo e il consumo di alcool segnalati dai partecipanti. I non fumatori che facevano regolarmente attività fisica e seguivano una buona alimentazione con un consumo moderato di alcool erano considerati quelli con lo stile di vita più sano e presentavano un rischio ridotto, a prescindere che fossero nel gruppo ad alto, medio o basso rischio genetico.
“Alcune persone credono sia inevitabile che sviluppino demenza a causa della loro genetica”, ha aggiunto David Llewellyn, anch’egli dell’Università di Exeter, “tuttavia, si potrebbe ridurre notevolmente il rischio di demenza seguendo uno stile di vita sano”.