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“Rischio di overtreatment: trattare più persone di quante ne abbiano bisogno”
“No, fanno malissimo. È sbagliato prendere un farmaco in profilassi per evitare che un effetto avvenga, se questo effetto avviene in una percentuale ridotta di casi”. Risponde cosi’ il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, interpellato dall’agenzia Dire in merito ai medici che stanno assumendo paracetamolo prima della somministrazione del vaccino AstraZeneca per evitare o limitare gli effetti collaterali.
“Puo’ avere un senso utilizzare il paracetamolo- prosegue Bassetti- cosi’ come l’ibuprofene, l’aspirina o altro, nel momento in cui ci sono degli effetti collaterali, ma assumerlo prima che ragione ha? Fondamentalmente lo prendo prima perche’, in una percentuale dell’1 o dello 0,1%, mi viene quell’effetto… Non credo abbia un grande significato”.
Anzi, secondo Bassetti in questo modo “rischiamo di fare, come dicono gli anglosassoni, un ‘overtreatment’, cioe’ di trattare molte piu’ persone di quante realmente ne abbiano bisogno. Quindi se ci sono gli effetti collaterali si gestisce con un trattamento, piu’ che con una profilassi”. Intanto il ministero della Salute spagnolo ha indicato di assumere proprio il paracetamolo a chi deve iniettarsi il vaccino AstraZeneca. “Penso che bisogna comunque stare molto attenti anche alle raccomandazioni del ministero- risponde ancora Bassetti alla Dire- mi auguro che consigli una tachipirina nel momento in cui ci siano degli effetti da vaccino AstraZeneca. Assumerla prima diventerebbe una premedicazione difficile da essere indicata. Sul fatto invece di utilizzarla dopo, nel momento in cui ci fossero brividi, febbre o altri effetti collaterali- conclude- chiaramente questo puo’ avere un senso”.
(Fonte: Agenzia DIRE)