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YouGoody: la ricerca che fa bene alla salute

YouGoody: la ricerca che fa bene alla salute

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PARTITO IL PRIMO AMPIO STUDIO OSSERVAZIONALE POST PANDEMIA SULLA DIETA DEGLI ITALIANI: TRA COMFORT FOOD E VITA SEDENTARIA SI CERCANO NUOVI DATI E LE POSSIBILI STRATEGIE PER PREVENIRE LE MALATTIE CRONICO DEGENERATIVE BASATE SU ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA

Hanno aderito già circa 15 mila volontari, sono donne in 8 casi su dieci, soprattutto nella fascia di età tra i 45 e i 65 anni, in oltre la metà dei casi pranzano fuori una volta alla settimana e oltre il 15% abitualmente cinque giorni su sette. E, sorpresa, emerge solo l’11,7% di fumatori, contro il 24,2% nazionale del report 2022 dell’Istituto Superiore della Sanità. Sono i primi dati preliminari di YOUGOODY, lo studio prospettico che ha preso il via il 23 febbraio di quest’anno, ideato, coordinato e gestito direttamente dal team di ricercatori della Struttura Complessa di Epidemiologia e Prevenzione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in collaborazione con Esselunga. “Lo studio mira a comprendere i cambiamenti che sono avvenuti in questi ultimi 30 anni nello stile di vita degli italiani” – sottolinea Sabina Sieri, Direttore Struttura Complessa di Epidemiologia e Prevenzione INT e responsabile del progetto YouGoody – “Per questo, le persone che aderiscono sono invitate a compilare una serie di questionari dettagliati relativi allo stile di vita e allo stato di salute. La parte predominante è quella della dieta, suddivisa per gruppi alimentari, come frutta e verdura, cereali, carne, alcolici. I dati che ricaveremo dai questionari ci serviranno per individuare nuovi stili alimentari e comportamentali che saranno poi messi in relazione con il mantenimento di un buono stato di salute oppure con l’insorgenza o l’aggravarsi di malattie quali diabete, tumori e malattie cardiovascolari”.
Il reclutamento del Progetto prevede due strategie. La prima, in corso, con la ricerca di volontari attraverso i canali di comunicazione Esselunga, come la newsletter e la cartellonistica nei negozi. La seconda, che prenderà il via a breve, ha come obiettivo di ampliare il numero di adesioni allo studio coinvolgendo le Regioni del Centro e del Sud, isole comprese, grazie al supporto dei Comuni, delle Asl di zona e dei Centri universitari. Questo, per costruire una coorte prospettica di 100 mila volontari over 18 entro giugno 2025. “Nel nostro Istituto hanno preso forma studi focalizzati sullo stile di vita e in particolare sull’alimentazione, che hanno contribuito alla creazione di quella che oggi è internazionalmente la dieta anti-cancro” – interviene Marco Votta, Presidente INT – “Non poteva quindi che nascere presso di noi YouGoody, che permetterà di rendere sempre più mirate le strategie preventive che saranno utili a noi, ma soprattutto alle generazioni future. Ringrazio quindi i nostri ricercatori, che hanno ideato questo progetto, ulteriore fiore all’occhiello per il nostro Istituto e che lo stanno sviluppando su tutto il territorio nazionale. Ringrazio anche Esselunga, che ancora una volta è al nostro fianco per iniziative volte alla promozione della salute”.
YOUGOODY è il primo ampio studio osservazionale condotto in Italia dopo la pandemia. Durante i lockdown si è assistito a un aumento del consumo di comfort food e a una diminuzione dell’attività fisica, confermati da una review pubblicata su Frontiers in Nutrition[1]. Dati alla mano, il 22,6% degli intervistati ha

ammesso un consumo maggiore rispetto al pre-lockdown di snack, salati, dolciumi, prosecco, e il 37,2% ha dichiarato di avere trascurato l’attività fisica durante il confinamento.
A oggi, sono in corso ricerche per valutarne l’impatto nel tempo. “Sappiamo che eventi esterni di grande impatto, come l’emergenza Covid-19, producono cambiamenti importanti nello stile di vita” – continua Sieri – “La raccolta dei dati che abbiamo in corso ora ci permetterà di caratterizzare le nuove abitudini di vita, di valutare come esse si evolvono nel tempo e il loro impatto sulla salute, grazie al fatto che queste informazioni verranno aggiornate ogni 2 anni. Questo ci permetterà anche di comprendere se e altri eventi esterni, come le campagne informative che man mano verranno attivate a cura del Ministero della Salute avranno una loro efficacia nell’influenzare cambiamenti positivi nello stile di vita”.